Il Galateo del Terzo Millennio è una presa di posizione degli educati nei confronti di una società attuale. È una battaglia contro le fake news e gli haker online. Un ritorno al passato per governare il presente e pensare ad un futuro nel quale stare bene con gli altri. È il Galateo 2.0, con tutte le regole per essere dei veri gentlemen contemporanei.
Il Galateo del Terzo Millennio va sicuramente letto, perché la cortesia è ancora di gran moda ed è altamente contagiosa. Una speciale rilettura della famosa opera di monsignor Giovanni Della Casa, con le “ricette per la buona educazione dei giorni nostri” di vari maestri di eleganza. Tra questi, Gualtiero Marchesi, padre della moderna cucina italiana, della cui intervista riportiamo un assaggio.
Secondo lei, il Galateo di che genere è?
Genere universale
Che cosa è oggi la buona educazione?
Il contrario della maleducazione. Mutano le situazioni, ma la sostanza non cambia, anzi la maleducazione si aggrava in rapporto alla solitudine, all’individualismo sfrenato e nevrotico.
Una ricetta irrinunciabile per muoversi secondo il Galateo durante i pasti…
Conoscere e utilizzare gli strumenti giusti quando si è a tavola. Ad esempio, la forchetta italiana, quella con i robbi lunghi, per arrotolare gli spaghetti. Per il risotto utilizzare il cucchiaio. Io ne ho disegnato uno apposito.
Può fornirci altre regole di successo?
L’acqua, a seconda che sia liscia, gasata o leggermente frizzante, ha un suo bicchiere dedicato. A cena i tavoli si vestono da sera, in nero. Ho deciso che le posate non devono ingombrare il tavolo e quindi le dispongo in alto orizzontalmente, solo dopo che il cliente ha fatto la sua scelta. Per il pane, preferisco che sia il commensale ad indicarlo e, magari, a prenderlo lui stesso. Non serviamo, senza per questo essere servili. Uno dei segreti del successo di un ristorante è la relazione che si stabilisce con il cliente. Bisogna capirlo, adattarsi al suo carattere o all’umore di quel momento. La parola giusta è assecondarlo, dargli l’impressione di volerlo conoscere senza risultare invadenti. E’ una vera e propria arte.
I comportamenti da rispettare a tavola nel rapporto con gli altri…
La semplicità! Mi viene in mente una frase dello scultore polacco Igor Mitoraj: la forma pura è contemporanea. Che lezione per tutti quelli che pasticciano in cucina e fuori!
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